In questo articolo desideriamo esporre alcune considerazioni circa
l'attitudine mentale in funzione della formula di gioco.
Indubbiamente, fra i molteplici contesti in cui il golf mette
alla prova i suoi appassionati, la formula match play costituisce
il più impegnativo sul piano mentale.
In un match play, infatti, la concentrazione del giocatore tende
a dividersi su “due fronti sovrapposti”: il campo
e l’avversario.
Questa circostanza, in assenza di riferimenti saldi ai quali assicurare
l’emotività, può far degenerare la soglia
ordinaria di ansia da competizione in senso d’inadeguatezza,
o peggio in soggezione dell’avversario. Questo predispone
il giocatore a subire la personalità del concorrente ed
amplifica le conseguenze emotive di ogni eventuale svantaggio,
tanto nel punteggio, quanto nella tecnica.
MATCH PLAY: L'AVVERSARIO IMBATTIBILE
Facendo
salve tutte le specificità che si richiedono per un sostegno
corretto, l’atteggiamento migliore per affrontare questi
stati emotivi consiste, nella maggior parte dei casi, nell’immaginare
con distacco, almeno nelle prime fasi, il gioco del vostro avversario,
rimuovendo ogni aspettativa negli errori che potrà compiere,
e considerando il suo gioco insuscettibile di sviluppi, alla stessa
stregua del campo, con cui ci si confronta nella consapevolezza
di mantenere comunque l’iniziativa. Molti giocatori osservano
i colpi del proprio avversario sperando in un suo errore, questo
comporta un inevitabile contraccolpo psicologico ad ogni colpo
ben riuscito da parte sua.
Date il vostro avversario per infallibile nei putt decisivi, e
non aspettatevi alcun errore-omaggio dai suoi colpi al green.
Piuttosto siate indifferenti di fronte al suo gioco, e per quanto
vi riguarda concentratevi solo sull'anticipazione mentale del
vostro colpo.
Chiudete gli occhi, immaginate la pallina alzarsi, volare, giungere
in una buona posizione. Riaprite gli occhi e attuate "l'anticipo"
appena provato, sarà sicuramente più facile imprimere
alla pallina la traiettoria immaginata.
Adesso toccherà al vostro avversario. Ma voi, imperterriti,
continuate il vostro gioco: dialogo interno, anticipazione mentale,
tiro e approvazione per il bel colpo, perdono immediato per quello
che poteva andare meglio. Sarà perfetto il prossimo. Giocare
esclusivamente sul "qui e ora", buca per buca, senza
lasciarsi andare a rimpianti per i colpi mal riusciti (se a quella
maledetta buca 3 non avessi flappato...) o ad ansie anticipatorie
(la buca 17 mi sta antipatica! Come potrò giocare bene
se non conosco il campo?) Ricordatevi che la forza mentale del
golfista sta nel presente, nell' hic et nunc del tiro attuale,
nel rimuovere gli errori dalla mente e assistere con distacco
al gioco dell'avversario. E la regola prima deve essere: giocare,
divertirsi, mettersi alla prova. Nel caso di una sconfitta? perdonarsi
e ricominciare l'eterno gioco con se stessi.