Se devi sbagliare...fallo in fretta. Lo disse Greg Norman e forse suonava meglio del "While we're young" che la Usga ha inventato per accompagnare l'iniziativa contro il gioco lento. Ma in definitiva, ciò che conta è che il messaggio passi chiaro e che si inizi finalmente a lottare contro un problema che sembra causare l'abbandono del gioco del golf di migliaia di golfisti.
Ho aderito all'iniziativa appena la Usga l'ha presentata alla vigilia dello scorso U.S. Open di Merion diventando quindi un "Ambassador" del "pace of Play". Ma in verità, sono sempre stato attento a sensibilizzare i miei allievi in merito a questo problema. Ma credo che esistano due tipi principali di "golfisti lumaca".
Il primo è il giocatore alle prime armi, che spesso ha ricevuto l'abilitazione al campo quando ancora non aveva maturato una sufficiente esperienza di gioco. Si ritrova in campo alle prime gare che deve ancora imparare dove lasciare la sacca e quando scrivere lo score. Non ha alcuna esperienza del gioco sul campo, non guarda mai dove manda la pallina, è disorientato e non conosce le regole (eppure ha superato l'esame fig). In questo caso bisognerebbe prendersela con tante persone, eccetto lui.
Il secondo tipo, invece, è il giocatore che ha appena terminato una lunga lezione di tecnica con il maestro. Gioca con troppi concetti nella testa; non ha ancora fatto sue le correzioni dello swing, perciò pensa e ripensa a lungo su ogni colpo ai concetti espressi dal maestro, prova e riprova lo swing un'infinità di volte. Non potrà giocare bene in questo modo, e di sicuro non farà giocar bene nemmeno i suoi compagni di gioco, che finiranno per evitarlo tutte le volte che lo vedranno iscritto alle gare. Non si può giocare (bene e rapidamente) in gara se le correzioni dello swing non sono automatizzate.