LO SWING PERFETTO È MORTO

Estetica VS efficacia: le chiavi per uno swing corretto

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Quando io muovevo i primi passi sui fairway, la scena golfistica mondiale vedeva protagonisti Greg Norman, Severiano Ballesteros, Payne Stewart, Nick Faldo e tanti altri. Questi qui, avevano uno swing elegante e vincevano tanto, ma a me piacevano molto anche gli swing un pò caratteristici di gente come Curtis Strange, Fuzzy Zoeller, Fred Couples, Russell Claydon, Marck Calcavecchia. E vincevano molto anche loro.

 Tiger Woods era un ragazzino, Costantino Rocca stava affilando le armi per una carriera strepitosa. Internet non era cosa per tutti. Per sapere qualcosa di golf, dovevi sbrigarti ad accendere la tv appena tornato dalla messa la domenica mattina, e collegarti su "Il grande Golf" di Mario Camicia. Trasmettevano tornei terminati settimane prima, ma ce lo facevamo bastare, era sempre meglio che  leggere su "Parliamo di Golf" di Settembre chi avesse vinto il Masters di Augusta! La mia routine appena tornato da scuola, era andare sul televideo e vedere gli aggiornamenti degli azzurri, in quel tempo sul tour giocavano Rocca, Pippo Calì, Silvio Grappasonni.

I grandi Maestri di golf erano quasi tutti americani, e anche loro erano famosi quasi come i giocatori di torneo. C'era Bob Toski, Harvey Penick, John Jacobs, Jim Flick e David Leadbetter, forse il più in voga e più abile a monetizzare la sua fama. Le telecamere digitali non esistevano ancora, le analisi video si realizzavano utilizzando scatti fotografici o, al massimo, nastri vhs. Iniziarono a proliferare libri sulla tecnica del gioco, e i modelli di swing presi come riferimento erano quelli che sembravano rappresentare meglio un immaginario modello di swing perfetto, come gli swing di Faldo e Hogan, per esempio.  La strada verso il successo aveva una sola direzione: la ricerca dello swing perfetto. E nonostante non fosse raro vedere vincere qualche swing strano, non gli si dava molto peso, si riteneva fosse un caso, una eccezione che confermava la regola. 

E io ogni volta mi chiedevo come fosse possibile che i giocatori professionisti che passavano svariate ore al campo pratica, assistiti dai migliori maestri, avendo accesso alle informazioni più innovative, non riuscissero ad imparare ad eseguire lo swing bello e "perfetto" che si illustrava nei libri di tecnica.

Almeno loro avrebbero dovuto riuscirci. Ed invece non solo non ci riuscivano (anzi non ci provavano proprio), ma continuavano a vincere le gare con quegli swing poco ortodossi (anzi proprio brutti). Nessuno li prendeva come modello da imitare, e nei libri  si ripetevano più o meno le stesse teorie del "devi fare così e devi fare colà" ma in realtà la maggior parte dei consigli non trovavano riscontro in ciò che facevano i giocatori che vincevano, o almeno non in tutti.

Qualche esempio? Si leggeva che lo sguardo doveva rimanere ben fisso sulla pallina anche dopo che questa fosse partita, ma in quegli anni David Duval era il numero uno al mondo e lui colpiva la pallina con lo sguardo e la testa che ruotavano e anticipavano l'impatto, proprio come fanno anche Henryk Stenson e Jim Furyk ( a proposito, se sei tra quelli convinti che la testa debba rimanere ferma ti consiglio di leggere questo articolo). Ma di swing "particolari" ce ne sono stati tanti e in tutte le epoche, da Lee Trevino a Calvin Peet, da Eamonn Darcy a Raymond Floyd, Tommy Gainey, Jim Furyk, Bubba Watson e più recentemente Matthew Wolff, Dustin Johnson e tanti altri . A dire la verità, la maggior parte dei campioni hanno uno stile un pò personale. Ed è un aspetto affascinante.

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L' idea di un modello di swing ideale e perfetto è morta, Furyk, Spieth, Wolff e Watson non gli faranno nemmeno il funerale

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una maggiore presa di coscienza che lo swing perfetto non esista, o per meglio dire, che non esista uno swing perfetto in assoluto e valido per tutti. L'idea di un modello ideale e perfetto di swing è morto, mentre è sempre più viva l'idea che esista uno swing funzionale ed efficace per ogni essere umano. In fondo, si sa, non siamo nati tutti uguali. Se guardiamo agli swing di chi vince oggi, troviamo posizioni assolutamente antitetiche ai più diffusi dogmi sullo swing. I moderni radar doppler come Trackman e Flightscope, in grado di rilevare con precisione tutto ciò che accade all'impatto e nel volo della palla, sono riusciti a sfatare molti falsi miti e soprattutto ad affermare un concetto incontrovertibile: esistono diversi modi per colpire bene la palla e vincere, e che quelli che erano considerati errori con i quali non si poteva giocar bene, sono spesso caratteristiche tecniche che, seppur a volte antiestetiche, sono funzionali alla riuscita di un buon sistema di swing.

Con ciò non sto dicendo che ciò che abbiamo letto per anni nei libri di tecnica sia tutto sbagliato e da buttare via, ma semplicemente che è cambiato il modo di insegnare lo swing, per fortuna dico io. I maestri più bravi e preparati hanno una conoscenza della biomeccanica molto maggiore rispetto al passato, e la tendenza è quella di focalizzare l'attenzione sulla funzionalità dei movimenti piuttosto che pretendere da tutti i giocatori l'acquisizione di posizioni e movimenti tutte uguali e basate su un presunto modello ideale di swing perfetto e valido per tutti.

Per esempio, tra le principali indicazioni che ogni golfista ha ricevuto almeno una volta ci sta :

  1. Tieni la testa ferma fino al finish
  2. Assicurati di avere un grip perfetto
  3. Tieni il braccio sinistro ben disteso all'apice del backswing (e pure all'impatto)
  4. Tieni il piede sinistro stabile e fermo durante l'impatto
  5. Nel put, continua a guardare giù dopo l' impatto.

Questi consigli vi suonano familiari, vero? 

Jordan Spieth, vincitore di due Major non ne rispetta nemmeno uno. Spieth ha un grip NON convenzionale (sfido a proporlo al vostro maestro e vediamo se non ve lo cambia), all'apice del backswing il suo braccio sinistro è piegato (come J.B.Holmes e molti altri), ma ancora peggio il suo braccio sinistro non è disteso all'impatto ( un pò quello che fa anche Westwood). All'impatto con la palla il suo piede sinistro non è fermo e piantato a terra come "si dovrebbe", ma anzi salta come un canguro, un pò quello che fa Bubba Watson. Per finire, Spieth esegue i put corti guardando la buca prima ancora di colpire la palla. 

Matthew Wolff è probabilmente uno dei giocatori del Tour che rappresenta maggiormente il modello di swing poco ortodosso ma estremamente valido tecnicamente. 

Certo, se certe cose le facesse una terza categoria probabilmente avrebbe difficoltà a progredire, ma voglio dire, una volta per tutte prendiamo atto che c'è chi vince milioni di dollari eseguendo uno swing profondamente diverso da quello che che convenzionalmente si pensa  essere lo "swing giusto".

Ora, guardate l'immagine qui sotto. Dal polso sinistro di Dustin Johnson al gomito alto di Fred Couples, passando per piani dello swing piatti o verticali, overswing, chiken wings e chi più ne ha più ne metta.

swing strani

Tutti i giocatori che vi ho messo qui sopra hanno vinto Major e tornei del tour, e sono quindi la conferma (se ancora ce ne fosse bisogno) che sempre più giocatori hanno abbandonato l'idea ( sbagliata ) di cercare uno swing geometricamente perfetto, a favore di uno swing funzionale e adatto a sfruttare meglio le caratteristiche antropomorfiche individuali. Sono degli atleti e curano la forma fisica in modo straordinario, questo gli consente di tirare la palla molto forte e ad allenarsi di più in campo pratica. 

Non esiste un grip, allineamento, o swing giusto in assoluto. Per capirci, se andaste in una cena di gala vestiti in abito scuro, scarpe eleganti, mettereste poi polsino e scarpe da ginnastica? E se andaste a giocare a calcetto con pantaloncini e maglietta, poi ci starebbe bene una cravatta al collo? Ecco, è proprio ciò che accade nello swing. Ogni posizione, ogni dettaglio deve avere una logica ed essere adeguato al vostro swing, al vostro ritmo e alle vostre esigenze e correzioni da fare, solo in questo caso sarà funzionale. Sul tour ci sono giocatori che colpiscono con una traiettoria preferita in draw, altri in fade, pensate davvero che possano eseguire uno swing uguale?

Dunque per concludere, lo swing perfetto non esiste, dicevamo. Ma questo non significa che da oggi dovrete iniziare ad imitare lo swing di Furyk e Wolff o Watson, e nemmeno lasciare che il vostro swing diventi una accozzaglia di movimenti scoordinati. Ispiratevi e prendete pure come riferimento un tradizionale swing geometricamente lineare,  specialmente se siete dei neofiti, ma sappiate che, progredendo, il vostro swing inizierà a prendere una sua "personalità" e potrà mostrare delle caratteristiche che, se analizzate in modo superficiale, potrebbero apparire come errori da correggere. Il mio consiglio è di guardare al vostro swing non sotto l'aspetto estetico ma funzionale ad esprimere il vostro miglior livello di gioco. 

Ricordatevi sempre queste poche considerazioni:

  • lo swing giusto è quello che vi consente di lanciare la pallina con la migliore ripetitività dal punto A al punto B 
  • lo swing giusto è quello che oltre ad essere preciso vi permette di trasferire alla pallina il massimo della vostra potenza
  • non esiste un solo modo giusto di swingare, ma esiste un solo modo giusto per riportare il bastone square all'impatto
  • quando vi allenate, date più importanza alla funzionalità che all'estetica
  • non imitate lo swing del campione Major di turno
  • scoprite punti di forza e limiti del vostro fisico e forgiate lo swing di conseguenza
  • nello swing, non tutto ciò che è brutto è sbagliato
  • nello swing, non tutto ciò che è bello è efficace
  • se Nicklaus, Palmer, Hogan, Woods, Furyk avessero fatto il medesimo swing sarebbero forse dei 15 di hcp
  • prima di correggere qualcosa del tuo swing, assicurati che sia davvero la causa dei tuoi errori
  • Il timing e l'equilibrio, spesso, sono più importanti di molte altre cose
  • ricordatevi che la pallina non sa che swing fate, ma solo come la colpite

Concludo questo articolo con un consiglio che voglio dare a voi tutti che desiderate realmente migliorare il vostro swing e il vostro gioco, affidatevi ad un maestro di professione, e lasciate stare i consigli improvvisati del vostro compagno di gioco, lui non è un esperto di tecnica e difficilmente potrà distinguere tra "brutto" e "sbagliato", ed è assai probabile che i consigli siano indirizzati più a ciò che il suo occhio percepisce come "non convenzionale" piuttosto che alla sua funzionalità e alla logica causa-effetto.

A meno che non abbiate prospettive di vita fuori dal comune, in questa stessa vita dovrete cercare di perfezionare al massimo il vostro swing per togliervi altre soddisfazioni in campo con i vostri amici o vincere le prossime gare. Troppo breve la vita per perder tempo in correzioni inutili!

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